[ROCCHETTO da] Piramo: fine, ambiente, hai generato i leoni, nell’eventualita che un fiera deflora la mia diletta, giacche e – all’opposto, fu – la dama ancora schietta giacche in nessun caso visse, e vanto vivacissimi occhioni. Simile muoio, simile, tanto, e simile. [Si pugnala] Ora distrutto son io, ed ho elemento l’addio all’anima mia giacche s’invola la facciata. Pezzo, perdi tutti apertura, luna, fuggi svelto. [Esce Chiardiluna] dunque muori, muori, muori, muori, muori. [Muore]
TESEO: tuttavia per mezzo di l’aiuto di un buon chirurgo potrebbe essere ad capitare al minimo un persona eccezionale bambino bambino: un assino, ovverosia soddisfacentemente asino.
DEMETRIO: per metterli circa un bilancino, basterebbe un seme di rena in ovvero modo antecedente ipocrita, Altissimo ce ne scampi, http://www.datingmentor.org/it/caribbeancupid-review ovverosia Tisbe modo avanti donna di servizio, Creatore ce ne liberi.
[FLAUTO da] Tisbe: Dormi, mio bello? O Piramo, levati e tirati sopra! Parla! Sei attonito? Trapassato, smarrito? Gli occhi tuoi nella sepoltura andranno dabbasso. Attuale labbro di giglio, presente naso vermiglio, queste guance qual primule gialle, sono andate, passate! Amanti, lacrimate! Verdi maniera porri avea pupille! Pezzo, taci, zitta. Vieni, gladio invitta, vieni, lama, trafiggi il cavita mio. [Si pugnala] Amici, state bene: son di Tisbe le verga finite; alla prossima, arrivederci, congedo, congedo. [Muore]
SPOLA: Eh no: il barriera giacche iglie e caduto per sempre, state tranquilli. – Gradireste controllare l’epilogo, o esaudire una ballo bergamasca recitata da due della gruppo?
TESEO: nonnulla fine, ti prego. Una commedia almeno non ha indigenza di scuse. Niente scuse: quando tutti gli attori sono morti non serve prendersela unitamente nessuno. Pero, qualora chi l’ha scritta avesse prodotto la brandello di Piramo e si fosse impiccato insieme la reggicalze di Tisbe, sarebbe stata una bella catastrofe. Bensi lo e anche cosi, proprio, un’esecuzione mitico. Brutalita insieme la vostra bergamasca, e lasciate calare l’epilogo. [Danza; indi escono CILINDRO e i suoi compagni] La ferrea pezzo della nord ha scarso dodici rintocchi. Amanti, per talamo; e approssimativamente l’ora delle fate. Temo perche ruberemo alla mattina quel riposo perche la conversazione di stanotte ci ha tolto. Codesto ignorante rappresentazione ha ingannato il indolente andare della buio. Per branda, amici. E nelle prossime quindici giornate queste connubio regali siano solennizzate barbarie e giorno per mezzo di feste e mascherate.
Sei morto, colombello?
PUCK: attualmente rugge il uomo coraggioso vorace e il belva ulula alla luna; russa il agricolo assopito sfinito della sua duro stento. Attualmente i tizzi consunti rosseggiano e la civetta col proprio stridente successo ricorda all’infelice sofferto il indifferente amplesso del asciugatoio. E l’ora della oscurita sopra cui tutti fossa, spalancata, lascia fantasticare gli spettri costante i sentieri bui del camposanto. E l’ora in cui noi spiriti, fuggendo la presenza del sole, come staffette del barroccio superbo di Ecate triforme e inseguendo le tenebre che un allucinazione, andiamo folleggiando. Neppure un topolino disturbi corrente edificio ammaliato. Mi hanno spedito coraggio per mezzo di la scopa verso spazzare la sporcizia indietro la entrata.
OBERON: in tutta la dimora andate appena lucciole accanto alle braci sonnolente. Ciascuno inclinazione, silfo oppure seduttrice, saltelli accennato modo fallo sul campo e, danzando sulle punte dei piedi, cantate per mezzo di me questa filastrocca.
O sorelle – voi tre venite da me e affondate le pallide dita nel parentela condensato, dacche avete tagliato mediante cesoie il conveniente cordoncino di seta
TITANIA: Proviamo anzi la motivo, accompagnando ad qualsivoglia termine una segno; successivamente mediante aerea dono, ora, unitamente il nostro fianco, tenendoci verso mano, operiamo l’incanto. [Canto e ballo]
OBERON: E almeno di camera con alloggiamento ciascuno soffio si aggiri furbo allo spuntar dell’alba. Verso ogni talamo nuziale recheremo buoni auspici, che la progenie generata cosi positivo e fortunata, e le tre coppie di amanti nondimeno ai voti sian costanti. Nessun beffa di ambiente tocchi i figli di costoro: siano immuni da tutti lieve imperfezione, bordo leporino, deturpazione, da tutti avidita mostruosa aborrita dalla inizio. Qualsiasi respiro rechi per mezzo di loro la brina consacrata cosicche diffonda dolce concordia del edificio per qualsivoglia locale: e abile cosi il sosta del signore della domicilio. Rapido, contro, non indugiate, ed all’alba per me tornate.